Note dell'Artista:
Eccovi la favolosa collana di film di Paolo Villaggio. Spero sia di vosto gradimento. Un grazie speciale a maryàm amon per aver elaborato/creato tutte le immagini.
Anno: 1980
Regia: Neri Parenti, Paolo Villaggio
Genere: comico
TRAMA:
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Il ragionier Ugo Fantozzi e i suoi colleghi vAnno ad Ortisei per la settimana bianca. Arrivato a destinazione il gruppo capisce che non è previsto lo sci, essendo il mese di maggio: così Fantozzi, che aveva promesso alla moglie Pina di perdere almeno 5 chili sciando, decide di farsi ricoverare in una clinica per dimagrire, diretta dal dietologo tedesco professor Birkermaier. Costui impone al ragioniere 20 giorni di digiuno totale in cella; dopo 6 giorni lo obbliga anche ad assistere alla sua cena, senza poter toccare cibo. Vinto dalla fame, il ragioniere non resiste alla tentazione, e agguanta di nascosto alcune polpette. Subito scoperto, Fantozzi viene trasportato via di peso da due infermieri.
Intanto la signora Pina si è innamorata di un altro uomo: quando Fantozzi lo viene a sapere inizia ad indagare per scoprire l'identità dell'uomo. Avendo trovato del pane dappertutto in casa, comprende che si tratta di Cecco, nipote del fornaio che ha il negozio sotto casa Fantozzi. Il ragioniere va da Cecco al panificio per tentare un chiarimento. Qui, pesantemente schernito da Cecco e dai suoi colleghi per la bruttezza della moglie, capisce che il tradimento non si era effettivamente consumato e che Cecco non ha alcuna intenzione di consumarlo, quindi torna dalla Pina.
Fantozzi e il professor Birkermaier
Il direttore ereditario della Megaditta muore ed il suo posto viene preso dal visconte Cobram, un fanatico di ciclismo, che obbliga tutti i dipendenti a duri allenamenti in sella alla bicicletta e poi organizza una corsa ciclistica chiamata in suo onore Coppa Cobram. La gara è durissima per tutti i partecipanti, tra cadute, temporali e difficoltà di ogni tipo. Molti concorrenti muoiono nell'impresa; Filini, Colsi e Vannini finiscono fuori strada, piombando nella trattoria "Al Curvone" nel bel mezzo di un pranzo nuziale. Giunto al giro finale, Fantozzi, grazie all'uso di una bottiglietta con una sostanza dopante, riesce a superare l'unico avversario rimasto in gara e taglia il traguardo da solo, ma non ci sono festeggiamenti per lui perché non riesce a frenare in tempo e finisce dentro un carro funebre.
In seguito il direttore Marchese Conte Barambani invita Fantozzi e Filini a una crociera sulla sua barca: in realtà la crociera è solo una scusa per sfruttare i due impiegati come schiavi a bordo. Dopo diverse peripezie passate in mare dai due, i motori della barca si guastano e Fantozzi e Filini sono costretti a trainarla a remi con un canotto.
Rientrato dalle ferie, Fantozzi è di pessimo umore per la prospettiva di un altro Anno di lavoro e manifesta il desiderio di scrivere in cielo con un dito la frase "Il Mega Presidente è uno stronzo!": la frase compare davvero, e il Gran Consiglio dei dieci assenti organizza una perizia calligrafica per scoprire il colpevole tra tutti gli impiegati. Fantozzi viene scoperto e viene cortesemente obbligato a sostituire il nome del dirigente con il suo. Tra l'ilarità generale, Fantozzi dichiara di ritenersi fortunato, e mentre lo dice cade in un tombino.
Produzione
È il terzo capitolo della saga del ragioner Ugo Fantozzi, personaggio creato e interpretato da Paolo Villaggio. Per la prima volta la Regia, a cui collaborò lo stesso Villaggio, venne affidata al semi-esordiente, all'epoca, Neri Parenti, che avrebbe diretto in seguito altre sei pellicole della serie. Questo film è l'ultimo della saga ad essere tratto da un libro dell'attore genovese; i successivi sarAnno tutti frutto di sceneggiature originali.
Manca per la prima volta il personaggio della signorina Silvani, interpretato, in tutti i film della saga nei quali compare, da Anna Mazzamauro. Inoltre è l'ultimo film in cui il geometra Calboni è interpretato da Giuseppe Anatrelli, a causa della prematura scomparsa dell'attore l'Anno successivo.
La moglie di Fantozzi è interpretata da Milena Vukotic che subentra a Liù Bosisio, protagonista dei primi due film della serie. Partecipa al cast anche Diego Abatantuono, con la sua celebre maschera dell'immigrato meridionale.
Intanto la signora Pina si è innamorata di un altro uomo: quando Fantozzi lo viene a sapere inizia ad indagare per scoprire l'identità dell'uomo. Avendo trovato del pane dappertutto in casa, comprende che si tratta di Cecco, nipote del fornaio che ha il negozio sotto casa Fantozzi. Il ragioniere va da Cecco al panificio per tentare un chiarimento. Qui, pesantemente schernito da Cecco e dai suoi colleghi per la bruttezza della moglie, capisce che il tradimento non si era effettivamente consumato e che Cecco non ha alcuna intenzione di consumarlo, quindi torna dalla Pina.
Fantozzi e il professor Birkermaier
Il direttore ereditario della Megaditta muore ed il suo posto viene preso dal visconte Cobram, un fanatico di ciclismo, che obbliga tutti i dipendenti a duri allenamenti in sella alla bicicletta e poi organizza una corsa ciclistica chiamata in suo onore Coppa Cobram. La gara è durissima per tutti i partecipanti, tra cadute, temporali e difficoltà di ogni tipo. Molti concorrenti muoiono nell'impresa; Filini, Colsi e Vannini finiscono fuori strada, piombando nella trattoria "Al Curvone" nel bel mezzo di un pranzo nuziale. Giunto al giro finale, Fantozzi, grazie all'uso di una bottiglietta con una sostanza dopante, riesce a superare l'unico avversario rimasto in gara e taglia il traguardo da solo, ma non ci sono festeggiamenti per lui perché non riesce a frenare in tempo e finisce dentro un carro funebre.
In seguito il direttore Marchese Conte Barambani invita Fantozzi e Filini a una crociera sulla sua barca: in realtà la crociera è solo una scusa per sfruttare i due impiegati come schiavi a bordo. Dopo diverse peripezie passate in mare dai due, i motori della barca si guastano e Fantozzi e Filini sono costretti a trainarla a remi con un canotto.
Rientrato dalle ferie, Fantozzi è di pessimo umore per la prospettiva di un altro Anno di lavoro e manifesta il desiderio di scrivere in cielo con un dito la frase "Il Mega Presidente è uno stronzo!": la frase compare davvero, e il Gran Consiglio dei dieci assenti organizza una perizia calligrafica per scoprire il colpevole tra tutti gli impiegati. Fantozzi viene scoperto e viene cortesemente obbligato a sostituire il nome del dirigente con il suo. Tra l'ilarità generale, Fantozzi dichiara di ritenersi fortunato, e mentre lo dice cade in un tombino.
Produzione
È il terzo capitolo della saga del ragioner Ugo Fantozzi, personaggio creato e interpretato da Paolo Villaggio. Per la prima volta la Regia, a cui collaborò lo stesso Villaggio, venne affidata al semi-esordiente, all'epoca, Neri Parenti, che avrebbe diretto in seguito altre sei pellicole della serie. Questo film è l'ultimo della saga ad essere tratto da un libro dell'attore genovese; i successivi sarAnno tutti frutto di sceneggiature originali.
Manca per la prima volta il personaggio della signorina Silvani, interpretato, in tutti i film della saga nei quali compare, da Anna Mazzamauro. Inoltre è l'ultimo film in cui il geometra Calboni è interpretato da Giuseppe Anatrelli, a causa della prematura scomparsa dell'attore l'Anno successivo.
La moglie di Fantozzi è interpretata da Milena Vukotic che subentra a Liù Bosisio, protagonista dei primi due film della serie. Partecipa al cast anche Diego Abatantuono, con la sua celebre maschera dell'immigrato meridionale.
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